Il Matha Gitananda Ashram è stato fondato nel 1984 da Yogasri Svami Yogananda Giri, che ne è anche la guida spirituale (mahant). Il nome dell'Ashram è dedicato al Maestro di Svami Yogananda, Svami Gitananda Giri.
In questo luogo vive una comunità monastica basata sui fondamenti etici e religiosi dell’induismo: il Sanatana-dharma. L'Ashram è aperto a tutti, a chiunque abbia il desiderio di trovare se stesso, di conoscere e vivere secondo gli insegnamenti della tradizione indù, o anche a chi desideri passare un periodo di tempo in tranquillità. Un Ashram è sempre un luogo in cui vive e vibra l'ideale di uno yogi, un siddha o un saggio; non vi è distinzione tra il Maestro che risiede nell'Ashram e l'Ashram stesso. È un luogo concepito appositamente con l'intento di creare le condizioni ideali al progresso di chi aspira a realizzare la sua vera natura.

ASHRAMA = termine sanscrito che indica l'eremitaggio di un Maestro spirituale, un saggio –rishi-, uno yogin.
MATHA = termine sanscrito per “monastero”, luogo di formazione per samnyasin, monaci indù.
L' Ashram è una struttura in cui vive la vera tradizione indù, ma è soprattutto un luogo ricco della forza e dell'energia che derivano dalla presenza di un Maestro e della sua tradizione.
Il MATHA è un'istituzione monastica, un centro di formazione per coloro che hanno scelto di vivere una vita semplice ed essenziale finalizzata alla ricerca interiore e alla realizzazione della più alta Conoscenza.
In questo luogo sacro vibrano la potenza e l’energia della Tradizione millenaria indù, trasmessa pura come acqua di sorgente, in una lunga linea di insegnamento nota come Parampara.
Nel matha vivono monaci –samnyasin- e novizi –brahmacharin-.
Un ASHRAM è un luogo dove si cerca e si può trovare la propria libertà.
È un luogo aperto a tutti: ricercatori, persone in dialogo, devoti...
Coloro che vivono permanentemente in tali luoghi, o vi soggiornano anche per brevi periodi, con mente devota, rispettosa e ricettiva, sono avviluppati e alimentati da tale forza spirituale.
La vita è scandita dai rintocchi della maestosa “Campana della Pace” e trascorre in uno spirito comunitario e fraterno. Si alternano momenti di preghiera collettiva e individuale, meditazione, yoga, studio dei Testi e rituali. Alla contemplazione si affianca il lavoro e il servizio disinteressato, karma-yoga, svolto verso la comunità e verso tutti gli esseri.

Preghiera al Tempio con monaci dell'ashram e alcuni devoti

Prospettiva dell'ashram: sentiero per raggiungere il Tempio

Maha Nada Ganta, la Campana della Pace
Meditazione, acutezza mentale, tranquillità interiore, rispetto verso ogni persona, animale e cosa, e servizio sono l’essenza del giusto modo di comportarsi in un ashram (ashram-dharma).
In un ashram o in un matha si cerca di realizzare la propria natura Divina: ogni azione, pensiero e parola sono e devono essere volti alla pratica spirituale, sadhana, e ai principi ideali che la sostengono.
Non rispettare il monastero significa non rispettare se stessi e la tradizione; usare un linguaggio scorretto significa insultarlo; lasciarlo in disordine significa dimenticarlo.


L' Ashram accoglie tutti, anche coloro che vogliono ritagliarsi qualche momento da dedicare a loro stessi, immersi nella natura e nel silenzio della vita contemplativa.
C'è chi viene perché vuole approfondire la pratica, sadhana, della scienza dello Yoga. Chi si sta ponendo delle domande esistenziali e cerca nella scelta monastica possibili risposte per la sua vita. Ci sono poi i devoti che dell'ashram cercano soprattutto il tempio -costruito secondo i canoni architettonici del sud dell'India-, e che quindi vengono per assistere alle funzioni rituali, Puja, recitazione delle Scritture, prarthana, o per partecipare alle numerose festività religiose che vi si celebrano.
L' Ashram è inoltre un magnete per gli amanti della cultura e dell'arte dell'India. Tra le attività del Monastero ci sono infatti diversi incontri di dialogo interreligioso, conferenza su temi di varia natura; si organizzano momenti dedicati alla danza e alla musica devozionale. Alcuni monaci si dedicano alla cura editoriale di testi della Casa editrice Laksmi.
“Chi entra qui sia consapevole:
lasci indietro stupide paure.
In questo luogo sacro
incontrerà il proprio Sé faccia a faccia.”